Saremo anche riusciti a scampare alla fine del mondo profetizzata dai Maya, ma adesso bisogna vedersela con l'apocalisse dei Vichinghi, prevista per sabato 22 febbraio.
Tale evento, secondo la mitologia norrena, prende il nome di Ragnarök, che letteralmente significa «fato o crepuscolo degli dei» e consiste nella battaglia finaleche darà morte a numerosi grandi dei, provocherà immense catastrofi naturali ed infine la sommersione dei continenti da parte del mare.
La leggenda prevede che il suono di un corno chiamerà i figli del dio Odino e gli eroi sul campo di battaglia – ed ecco che, il 14 novembre, giorno in cui è iniziato il countdown dei 100 giorni prima della fine del mondo, echeggia grandioso e solenne il suono dell'antico corno tra le vie di York. Secondo i Vichinghi, a precedere il Ragnarök sarebbe «l'inverno degli inverni», vale a dire un gelido inverno che si protrarrebbe per tre anni di seguito ininterrotto –e qui, forse, avremmo da ridire: passi l'inverno 2012/2013, indubbiamente freddo per l'Europa, ma non quello dell'anno corrente, che alla Gran Bretagna ha portato solo tanto vento e tanta acqua.
Ebbene, sabato 22 febbraio secondo l'antica profezia è il fatidico giorno: dopo la distruzione, sorgerà una nuova era nel mondo, che sarà inizialmente abitato da quei pochi dei superstiti e da solo due esseri umani rimasti in vita, mentre la Terra sprofonderà negli abissi aprendo la strada ad una nuova terra dai rifornimenti infiniti.
Mentre noi discutiamo sulla verosimiglianza di questa profezia, nel comune britannico di York i guerrieri vichinghi si stanno incontrando e, il 22 febbraio, giorno della fine della festa di Jalabot -quel festival tradizionale che sancisce la fine dell'inverno- marceranno in 300 per le strade della cittadina.
Grande bufala anche questa? dobbiamo attendere. Sta di fatto che gli Yorkesi sono convinti che Ragnarök avverrà.
Fonte: meteoportaleitalia