Tutto confermato. Questa mattina i due principali modelli matematici di previsione, l'americano GFS e l'europeo ECMWF confermano l'impianto barico che già vi abbiamo indicato ieri: l'inizio della primavera astronomica (1° marzo) potrebbe avere connotati più invernali che primaverili. Ma andiamo con ordine.
Il "pattern" atlantico non ha alcuna intenzione di mollare la presa sull'Europa, sebbene l'avanzare della stagione cominci a farsi sentire e si noti un innalzamento di latitudine del fronte polare. Le perturbazioni non riescono più ad entrare con decisione sul Mediterraneo occidentale per una maggiore opposizione della fascia di alta pressione subtropicale, ma permangono le classiche ondulazioni, più o meno marcate, in seno al flusso atlantico, che oggi e domani instabilizzeranno il meteo italiano.
A metà della prossima settimana è atteso il primo peggioramento intenso sul Nord Italia, che potrebbe però essere solo il preludio di un altro ancora più intenso ed a carattere più freddo atteso per il prossimo week-end, proprio all'inizio della primavera astronomica.
Le dinamiche non sono molto diverse da quelle viste a fine gennaio: la rediviva alta pressione orientale opporrà un blocco allo scorrere delle perturbazioni sul Nord Europa, perturbazioni che tenderanno quindi a scivolare a sud, verso il Mediterraneo. Nel contempo reagirà anche l'onda azzorriana che tenderà ad ergersi verso nord, richiamando masse d'aria fredda da nord verso il Mediterraneo. La perturbazione, in origine nord-atlantica, verrà quindi parzialmente alimentata anche da aria artica. Non avremo a che fare con un'ondata di gelo, ma solo con una fase perturbata dalle caratteristiche ancora invernali, ma comunque di normale entità a cavallo tra inverno e primavera.
Nei prossimi giorni verificheremo se verrà ulteriormente confermata questa linea di tendenza.
Fonte: meteogiornale