Le possibilità di un movimento antizonale nell'ultima parte del febbraio con retrogressione di aria fredda da nord-est o da est sono statisticamente abbastanza probabili e tale discreta probabilità solitamente persiste anche per tutta la prima decade di marzo.
C'è da notare fra l'altro che, mentre sino a qualche giorno fa nessuno scenario, anche estremo, prevedeva una simile modifica fredda dell'assetto barico, le ultime corse hanno disegnato invece situazioni fredde anche spettacolari estese non solo al centro Europa ma anche al nostro Paese per l'inizio dell'ultima decade del mese.
E' dunque doveroso porre queste mappe all'attenzione del lettore e chiedersi quanto sia credibili concretamente. Due le osservazioni: è evidente che la pressione delle westerlies, ovvero delle forti correnti occidentali che hanno governato il tempo da Natale, portandoci tanta pioggia, tanta neve sulle Alpi ma anche tanta mitezza, si va affievolendo.
In questo contesto la circolazione sull'Europa ha bisogno di un riassetto e diviene caotica; con tanto freddo accumulato al Polo durante tutto il periodo invernale, le chances per vivere almeno un episodio di freddo moderato sono in aumento, anche in virtù dello spappolamento fisiologico del vortice polare.
E' appena il caso di ricordare che una delle ondate di freddo più severe anche se brevi che hanno colpito l'Italia, segnatamente il nord, si sono verificate proprio sul finire del febbraio del 2005, culminando poi nel nevone del 3 marzo, senza scomodare il marzo del 2010 con bora pazzesca a Trieste e tonnellate di nevein Emilia, e che dire del marzo del 1971 con la neve persino in Sardegna e a Roma?
Insomma qualche zampata fredda a fine inverno si è spesso manifestata.
Qui a fianco ecco almeno 3 soluzioni "estreme" che le corse alternative scaturite dal modello GEFS hanno ipotizzato per il periodo 20-25 febbraio.
Nei prossimi giorni cercheremo di capire cosa nascerà dalle ceneri del flusso zonale sparato che ha dominato l'inverno europeo.
(Fonte: meteo Live)