Nuovi “tornadoes” tornano ad abbattersi sugli Stati Uniti, cagionando enormi danni e purtroppo vittime e feriti. Nella giornata di ieri, lunedì 16 Giugno 2014, ben due tornado gemelli, sviluppatisi all’interno di un sistema convettivo a mesoscala che presentava una buona rotazione interna, avrebbero spazzato via diverse abitazioni, investendo in pieno la piccola cittadina di Pilger, nella parte più orientale dello stato del Nebraska. Purtroppo il passaggio dei tornado avrebbe provocato anche 2 vittime, fra cui un bambino di 2 anni. Il governatore del Nebraska,Dave Heineman, ha dichiarato lo stato d’emergenza e sarà schierata la Guardia Nazionale per assistere le autorità locali (come prassi negli Stati Uniti ogni volta che si dichiara lo stato d’emergenza). Il responsabile del Centro di previsioni meteorologiche di Norman, in Oklahoma, ha spiegato che l’arrivo simultaneo di due tornando è un fenomeno molto raro, avvenuto solo in un paio di occasioni. L’ondata di maltempo che ha scatenato i forti temporali è stata prodotta, come capita sovente nel cuore della stagione estiva, dal passaggio di una depressione extratropicale, con annesso sistema frontale nei bassi strati, preceduto, lungo il bordo più orientale, lungo gli stati centrali, da un flusso di masse d’aria calde e umide meridionali (pre-frontale), in risalita dal Texas, Oklahoma e Kansas, che hanno contribuito a far esplodere l’instabilità convettiva nelle ore centrali del giorno.
Infiltrazioni di aria decisamente più fredda, nella media troposfera, avrebbero agito da miccia per lo scoppio di intensi moti convettivi (forti correnti ascensionali) fra South Dakota, Nebraska e Kansas, alimentando lo sviluppo di imponenti addensamenti cumuliformi lungo il settore pre-frontale della circolazione depressionaria, posizionata con un minimo barico nel sud-est del Montana. Ma la nascita dei tornado è da ascrivere al passaggio in quota, nell’alta troposfera, del ramo principale del “getto polare” che dal canto suo ha contribuito ad accrescere ulteriormente l’instabilità, creando un forte “Wind-Shear verticale”, esacerbando i moti convettivi, ed innescando pure dei moti rotatori all’interno delle celle temporalesche che si sono formate durante il passaggio del fronte freddo. Infatti la forte “corrente a getto”, che è transitato al di sopra del fronte freddo, nella cosiddetta area di massima instabilità atmosferica (li dove si concentra il “gradiente termico verticale” più forte), ha interagito con i sistemi temporaleschi multicellulari che si andavano a sviluppare fra South Dakota, est del Nebraska e Kansas, facendogli sviluppare uno spiccato moto rotatorio al loro interno, fenomeno tipico nelle Supercelle temporalesche.
Questa notevole rotazione impressa alla nubi temporalesche, toccate lungo la parte sommitale dal ramo principale del “getto polare”, ha fornito l’ambiente ideale per la formazione dei tornado, anche di dimensioni considerevoli. Come capita spesso nelle grandi praterie statunitensi la comparsa di un tornado inizia con la formazione di un “funnel cloud” dalla base della nube temporalesca che tende a roteare su se stessa (presenza la presenza del “Mesociclone”, un “Updraft” roteante). I “funnel cloud” più grossi possono apparire come un cono diffuso che prende la forma di V e si invortica su se stesso procedendo verso la terra ferma. In questi casi l’eventuale contatto con il terreno potrà essere verificato con l’insorgenza della “debris cloud”, la nube di polvere e detriti, che ci indicherà che il cono ha toccato il suolo originando cosi il tornado.
Fonte: meteoweb