Il promontorio anticiclonico nord-africano, che dalla giornata di ieri è tornato a distendersi sul bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, come previsione tenderà ulteriormente a consolidarsi nel corso delle prossime 24-48 ore, causa il richiamo dall’entroterra desertico algerino orientale, di masse d’aria molto calde e secche di matrice sub-tropicale continentale, che s’incanaleranno lungo il margine più occidentale della struttura anticiclonica, per raggiungere le nostre regioni più meridionali nel corso delle giornate di mercoledì e giovedì. Questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa (ben visibile dalle isoterme di +24°C +25°C che raggiungeranno l’alta costa tunisina e il Canale di Sicilia), durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, ossia l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa.
Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati). L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera. Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli) che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.
E’ proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali. In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia, la Calabria e la Puglia, dove si rischiano i primi +40°C stagionali, proverranno direttamente dall’Hamada di Tinchert (deserto roccioso dell’Algeria orientale, lungo il confine libico) e dalla regione dei Grandi Erg orientali. L’analisi del campo del vento, sia a 850 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione anticiclonica (venti a rotazione oraria) che aspirerà aria sempre più calda e secca dall’arroventata hamada di Tinchert e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale. La fase clou di questa ondata di calore si dovrebbe toccare nelle giornate a cavallo fra giovedì 26 e venerdì 27 Giugno, allorquando la Sicilia e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso di correnti da S-SO (particolarmente compatto a 500 hpa e 850 hpa) che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.
Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +24°C +25°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali in quota. Durante di giovedì 26, con lo spostamento verso levante della debole saccatura in quota (cavo d’onda) in azione fra il Portogallo e la Spagna occidentale, l’avvento nei bassi strati di una ventilazione più occidentale tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria sulla Sicilia orientale, per l’effetto “favonico” esercitato dai venti di caduta dai rilievi interni dell’isola. Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo strati d’aria molto calda, la ventilazione occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della“compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio. Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +38°C +40°C, con isolati picchi di oltre i +41°C sulle zone più interne del catanese e siracusano.
Specie nell’area della piana di Catania e la zona attorno Catenanuova, località molto celebre in Europa per i +48.5°C stabiliti nella storica ondata di calore dell’Agosto 1999, quando l‘isoterma di +30°C a 850 hpa riuscì a raggiungere la Sicilia. Tuttora quei +48.5°C rappresentano la temperatura massima più alta registrata in Europa da una stazione che si può considerare a norma WMO (a differenza di molte stazioni spagnole e greche). Ma temperature molto elevate, con picchi fino a +38°C +40°C, favoriti dall’arrivo dei venti occidentali di caduta dalle aree interne, si raggiungeranno anche nelle località della Calabria ionica e nelle zone interne della Puglia, fra le pianure del tavoliere e le aree più interne del Salento, dove il soleggiamento ininterrotto e la bassa umidità relativa giocheranno un ruolo fondamentale nel far impennare la colonnina di mercurio sopra i+37°C +39°C. Il gran caldo insisterà fino al pomeriggio di venerdì 27. Poi dalla nottata successiva, con l’ingresso delle più temperate correnti oceaniche che si faranno strada con l’ingresso dei venti di Maestrale, le temperature cominceranno gradualmente a calare, mentre l’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale sarà costretta ad allontanarsi verso il basso Mediterraneo, ripiegando verso le coste nord-africane.
Fonte: meteoweb