Il promontorio anticiclonico nord-africano, che dalla giornata di ieri è tornato a distendersi sul bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, come previsione tenderà ulteriormente a consolidarsi nel corso delle prossime 24-48 ore, causa il richiamo dall’entroterra desertico algerino orientale, di masse d’aria molto calde e secche di matrice sub-tropicale continentale, che s’incanaleranno lungo il margine più occidentale della struttura anticiclonica, per raggiungere le nostre regioni più meridionali nel corso delle giornate di mercoledì e giovedì. Questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa (ben visibile dalle isoterme di +24°C +25°C che raggiungeranno l’alta costa tunisina e il Canale di Sicilia), durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, ossia l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa.
Il paese di Catenanuova, uno dei luoghi più “roventi” dell’entroterra siciliano, detentore del record di caldo assoluto dell’intera Europa
Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +24°C +25°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali in quota. Durante di giovedì 26, con lo spostamento verso levante della debole saccatura in quota (cavo d’onda) in azione fra il Portogallo e la Spagna occidentale, l’avvento nei bassi strati di una ventilazione più occidentale tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria sulla Sicilia orientale, per l’effetto “favonico” esercitato dai venti di caduta dai rilievi interni dell’isola. Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo strati d’aria molto calda, la ventilazione occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della“compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio. Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +38°C +40°C, con isolati picchi di oltre i +41°C sulle zone più interne del catanese e siracusano.
Specie nell’area della piana di Catania e la zona attorno Catenanuova, località molto celebre in Europa per i +48.5°C stabiliti nella storica ondata di calore dell’Agosto 1999, quando l‘isoterma di +30°C a 850 hpa riuscì a raggiungere la Sicilia. Tuttora quei +48.5°C rappresentano la temperatura massima più alta registrata in Europa da una stazione che si può considerare a norma WMO (a differenza di molte stazioni spagnole e greche). Ma temperature molto elevate, con picchi fino a +38°C +40°C, favoriti dall’arrivo dei venti occidentali di caduta dalle aree interne, si raggiungeranno anche nelle località della Calabria ionica e nelle zone interne della Puglia, fra le pianure del tavoliere e le aree più interne del Salento, dove il soleggiamento ininterrotto e la bassa umidità relativa giocheranno un ruolo fondamentale nel far impennare la colonnina di mercurio sopra i+37°C +39°C. Il gran caldo insisterà fino al pomeriggio di venerdì 27. Poi dalla nottata successiva, con l’ingresso delle più temperate correnti oceaniche che si faranno strada con l’ingresso dei venti di Maestrale, le temperature cominceranno gradualmente a calare, mentre l’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale sarà costretta ad allontanarsi verso il basso Mediterraneo, ripiegando verso le coste nord-africane.
Fonte: meteoweb