Il vortice polare troposferico rimane molto compatto in sede artica, presentando un assetto bipolare, con due grandi lobi posizionati, rispettivamente, fra l’arcipelago Artico canadese e le coste artiche siberiane, dove sono stabilizzate due vaste circolazioni depressionarie colme di aria molto gelida alle quote superiori della troposfera. Un vortice polare cosi compatto di solito mantiene l’aria molto fredda, di origine artica, a ridosso del mar Glaciale Artico. Nei prossimi giorni il“lobo” principale del vortice polare, che mantiene il suo baricentro proprio nel settore centrale del mar Glaciale Artico, tenderà a sbilanciarsi in direzione del mar di Barents, andando ad alimentare lo sviluppo di una profonda circolazione depressionaria extratropicale, a carattere freddo, che nei prossimi giorni si posizionerà proprio nel cuore del mar di Barents, nel tratto ad est della Novaja Zemlja, con un profondo minimo barico al suolo sotto la soglia dei 975 hpa. L’innesco di questa profonda ciclogenesi, sul mar di Barents, nel corso del prossimo weekend, verrà esacerbato anche da un repentino inasprimento del “gradiente termico orizzontale”(nei bassi strati) e del “gradiente di geopotenziale” (in quota) che nei prossimi giorni si verrà a determinare fra la penisola Scandinava, dove si estenderà un promontorio anticiclonico dinamico di matrice oceanica che rialzerà i geopotenziali fra la Scandinavia, l’area del Baltico e l’ovest della Russia europea, ed il mar di Barents, dove invece persisterà un ampia circolazione depressionaria, facente capo al vortice polare.
Ecco lo scahema del processo ciclogenetico innescato da un’anomalia della troposfera dinamica (indotta dal passaggio dei massimi del “getto polare” in quota nell’alta troposfera)
Questo rapido inasprimento del “gradiente di geopotenziale” tra la penisola Scandinava e il mar di Barents intensificherà notevolmente il ramo principale del “getto polare”, che dall’Atlantico settentrionale scorre in direzione della Scandinavia settentrionale e del nord della Russia europea, attivando un impetuoso “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”) che sorvolerà i cieli dell’Atlantico orientale e della Scandinavia settentrionale, con massimi di circa260-270 km/h a 250 hpa (circa 9000 metri) attestati fra il nord della Finlandia e la penisola di Kola. Durante la giornata di sabato 19 Aprile questo “Jet Streak”, che dall’Atlantico orientale si muoverà a gran velocità verso il l’estremo nord della Norvegia, Svezia e Finlandia, determinerà una importante anomalia positiva nella tropopausa, ponendo le basi per lo sviluppo di questa profonda depressione extratropicale, riempita con aria gelida, di diretta estrazione artica.In sostanza il forte abbassamento della tropopausa dinamica, indotto dal passaggio dei massimi del “getto polare”, determinerà una irruzione di “aria secca stratosferica” nell’alta troposfera che innescherà la formazione ciclonica. Inoltre il “Jet Streak”, bordando la circolazione ciclonica nel suo lato meridionale, imprimerà una significativa vorticità positiva all’interno del sistema ciclonico, che tenderà rapidamente ad approfondirsi attraverso un vero e proprio tracollo della pressione barometrica, che presenterà un minimo barico pronto a scivolare al di sotto dei 975 hpa, posizionato nel tratto di mare ad est della Novaja Zemlja.
Questo profondo ciclone artico, colmo di aria molto gelida aspirata dall’Artico norvegese e russo, fra le giornate di sabato 19 e domenica 20 Aprile (giorno di Pasqua), dal mare di Barents avanzerà in direzione della Novaja Zemlja, lambendo dapprima le coste settentrionali della penisola di Kola e in seguito la penisola di Kattin e l’isola di Kolgujev, dove si attendono delle nevicate di debole e moderata intensità che saranno accompagnate da impetuosi e gelidi venti occidentali, pronti a ruotare da O-NO e NO nel giorno di Pasqua, che sferzeranno buona parte del mare di Barents, la penisola di Kola, il mar Bianco e le coste più nord-occidentali della Russia europea. Una vera e propria tempesta si abbatterà sul mare di Barents e tra l’area di Capo Nord e la penisola di Kola, con venti da Ovest, in rotazione a O-NO e NO il giorno di Pasqua, pronti a toccare picchi di oltre i 90-100 km/h, ma con raffiche ancora più sostenute in mare. Sulle coste norvegesi settentrionali, le fredde e sostenute correnti da Ovest e O-NO daranno luogo a nevicate e rovesci di neve diffusi che imbiancheranno molti fiordi e isole, specie nel Finnmarks. Forti venti occidentali spazzeranno pure il mar Bianco e le coste della penisola di Kattin, dove peraltro sono attese anche delle nevicate sparse, oltre che un sostanziale calo termico, con discreti accumuli al suolo.
Fonte: meteoweb