Quella di ieri è stata una giornata temporalesca in vaste aree del vecchio continente. Dalla Francia alla Svezia, per passare dall’Ucraina per arrivare perfino al Circolo Polare Artico, dalla Lapponia alla penisola di Kola, è stato un continuo fiorire di cumulonembi, causa il persistere di una ampia circolazione depressionaria, ora localizzata sopra la Danimarca, che tende molto lentamente ad esaurirsi, evolvendo sempre più in un “Upper Level Low”. Questa circolazione depressionaria ha continuato ad essere supportata in quota, nella media troposfera, da aria piuttosto fredda, di origine sub-polare marittima, che scivolando sopra l’Europa centrale è andata a scorrere al di sopra dell’aria molto più calda e umida preesistente negli strati più bassi. Lo scorrimento di queste masse d’aria più fredde in quota, sopra l’aria calda accumulata negli strati più bassi, sommandosi al notevole “forcing” dinamico, indotto dalla stessa circolazione ciclonica, ha creato l’ambiente ideale per lo scoppio di diffusi sistemi convettivi a mesoscalache hanno interessato buona parte dell’Europa centrale, e parte dell’Europa orientale e settentrionale, dove l’attività convettiva è rimasta piuttosto vivace, soprattutto durante le ore pomeridiane e serali.
I temporali più forti però hanno interessato il sud della Germania, le Repubbliche Baltiche e le coste orientali della Svezia orientale. Proprio in quest’ultime, nell’area appena a nord di Stoccolma, nel corso della serata di ieri si è sviluppata una grossa “Cellula temporalesca”, che venendo agganciata in quota dalle correnti orientali in azione sul bordo settentrionale della circolazione depressionaria posizionata sulla Danimarca, si è poi spostata sulle coste svedesi, nel tratto fra le città di Sundsvall e Holmsund, per poi penetrare nel vicino entroterra, a sud del Norrland. Questa giovane “Cellula temporalesca” è stata, successivamente, seguita dalla genesi di altre “Celle temporalesche”, che dal golfo di Botnia, intercettate in quota dai venti orientali dominanti nella media troposfera, si sono spostate in direzione delle coste della Svezia centrale, dando la stura a rovesci temporaleschi, accompagnati da spettacolari fulminazioni che hanno illuminato a giorno l’area, attirando l’attenzione delle popolazioni locali.
In questo caso, la presenza nei bassi strati di aria molto calda e umida (ottimo carburante per la convenzione) ha acuito lo sviluppo dell’instabilità convettiva, favorendo la nascita di intense correnti ascensionali che hanno alimentato lo sviluppo di queste imponenti nubi cumuliformi, ben oltre i 60° di latitudine nord. Ma altri temporali, seppur meno intensi, ma al tempo stesso piuttosto coreografici data la notevole latitudine, si sono originate, nel corso della serata di ieri, anche nel cuore della Lapponia, fra l’estremo nord della Finlandia, il nord della Carelia e le zone più interne della penisola di Kola, in prossimità dei 69° – 70° di latitudine nord, ben oltre il Circolo Polare Artico. In questo caso i temporali sono scoppiati a seguito dell’interazione dell’aria fredda, di origine polare, in scorrimento sul mar di Barents, con l’aria molto più calda e umida che da diversi giorni preesisteva fra Scandinavia e nord della Finlandia, a seguito del persistente regime anticiclonico che nell’ultima settimana si è isolato sulla penisola Scandinava.
L’inasprimento del “gradiente termico verticale”, fra aria calda continentalizzata nei bassi strati in risalita dalla Svezia (da SO), e infiltrazioni fredde polari marittime in quota in sconfinamento da Ovest, hanno determinato il mix perfetto per la formazione di bellissimi cumulonembi al di là del Circolo Polare, nell’estremo nord della Scandinavia. Questi temporali, localmente di moderata intensità, sono stati accompagnati da occasionali grandinate e colpi di vento (“Downbursts”). I temporali più intensi si sono creati fra l’entroterra lappone e la penisola di Kola, dove grazie all’intenso riscaldamento diurno indotto dall’insolazione, sul far della sera, con l’arrivo dai quadranti occidentali di aria molto più fredda proveniente dal mar di Barents, si sono innescate le condizioni atmosferiche ideali per lo scoppio di una vivace instabilità convettiva (intense correnti ascensionali), come succede spesso nel cuore della stagione calda nelle aree soggette al clima continentale.
Fonte: meteoweb