"Marzo pazzerello". Così viene spesso identificato questo mese per via dell'estrema variabilità delle condizioni atmosferiche. Tiepide giornate di sole si alternano spesso a condizioni di tempo perturbato dove la neve può fare la sua comparsa anche a bassa quota.
Splendide giornate di sole tiepido che ti invogliano a togliere gli abiti pesanti. Uccelli che cinguettano e alberi che schiudono le prime gemme, magari al di sopra di un prato interamente coperto di bucaneve e crochi selvatici.
Il mese di marzo, nell'immaginario comune, simboleggia la rinascita, il ritorno alla vita, dopo i giorni bui del periodo invernale. Le sue giornate sono più luminose ed infondono in noi la consapevolezza che qualcosa è cambiato, con la bella stagione ormai alle porte.
Ad un attento esame, però, non dobbiamo dimenticare che questo mese rappresenta anche una sorta di passaggio, una transizione tra l'inverno appena passato e l'incipiente primavera. L'estrema variabilità del tempo testimonia appunto il passaggio di queste due distinte stagioni. Un periodo con temperature al di sopra della norma può essere seguito da condizioni di tempo perturbato, con la neve che può scendere fino in pianura.
La neve che cade in marzo è diversa rispetto a quella di dicembre e gennaio. In pieno inverno i fiocchi risultano molto piccoli e fitti, ma al contatto con il terreno attaccano rapidamente stante le basse temperature. In marzo, invece, si hanno spesso rovesci di neve che si manifestano con la caduta di fiocchi enormi, che a contatto con il suolo un po' caldo si sciolgono rapidamente.
Non sono infrequenti i temporali nevosi con la neve che in questo caso ha forma rotondeggiante per via dei moti convettivi presenti all'interno della nube temporalesca.
Un'altra differenza tra le nevicate marzoline e quelle che avvengono in pieno inverno è la temperatura a livello del suolo. Se nei mesi di dicembre e gennaio per vedere cadere i fiocchi servono almeno 0°, in marzo può benissimo nevicare anche con 4-5° se in quota è presente aria fredda. La colonna d'aria interessata dal rovescio nevoso si raffredda e non consente ai fiocchi di fondere anche se la temperatura al suolo risulta abbondantemente sopra lo zero.
Riepilogando, le nevicate di marzo sono molto spettacolari all'occhio dell'osservatore in quanto risultano quasi sempre a carattere di rovescio e con fiocchi enormi. Tuttavia, dal punto di vista dell'attecchimento al suolo, esse non hanno una presa efficace ed il manto nevoso "cresce" molto lentamente, prima di essere sciolto completamente dall'arrivo del sole.
Fonte: meteolive