Molto interessanti, promettenti e concilianti con l'emissione di altri modelli, le nuove carte appena sfornate dal modello americano. Quell'invasione fredda, così frettolosamente cancellata nelle ultimissime emissioni, è tornata prepotentemente alla ribalta per la fine dell'anno.
Si parte con un primo assaggio freddo tra Natale e Santo Stefano, da nord: la neve raggiungerebbe dapprima le vallate alpine di confine centro-orientali, poi rovesci di neve a quote medio-basse raggiungerebbero la dorsale appenninica centro-meridionale, specie del versante adriatico.
Sarebbe solo l'assaggio di quanto si potrebbe osservare nei giorni successivi e qui ci sono tante novità bariche, o meglio delle conferme rispetto a quanto già si vedeva ieri e l'altro ieri. Torna in auge il nocciolo gelido di quelli tosti sulla Scandinavia, pronto a generare una depressione profonda, di ben 970hPa, a ridosso del Baltico per domenica 28.
Le correnti da ovest tese che vedete non sono una conseguenza di una spinta lontana del getto, ma dell'intensa rotazione ciclonica imposta dal vortice scandinavo; un segnale importante arriva anche da quell'anticiclone in Atlantico, una conferma, quella decisiva per la costituzione di un parziale blocking.
Infatti l'anticiclone atlantico, esteso dalla Groenlandia verso sud, avanzerà verso levante, sospinto fisiologicamente dalle correnti occidentali, mantenendo però una certa elevazione verso nord; il tutto sarà sufficiente per fungere da scivolo per la massa d'aria fredda di origine artica che tra San Silvestro e Capodanno sfonderebbe con un altro contributo perturbato e forse nevoso sino in pianura per diverse regioni.
Insomma, nulla è perduto per gli amanti del freddo: una conferma del genere non può passare inosservata e viene a fornire ulteriore valore al lavoro svolto dal nostro team in tutte queste faticosissime giornate.
Fonte: meteolive