L'irruzione gelida imminente verrà spazzata via dall'espansione dell'Alta delle Azzorre nel cuore del Mediterraneo. Le dinamiche emisferiche depongono infatti a favore del temporaneo compattamento del Vortice Polare, Vortice Polare che in uno step successivo potrebbe invece collassare riproponendo scenari fortemente invernali anche alle nostre latitudini.
Il bilancio di fine anno:
quel che rimarrà nella memoria collettiva non è di certo il freddo, subentrato negli ultimi giorni, forse neppure il maltempo e le conseguenti frequenti alluvioni. Ciò che rimarrà impresso, crediamo, sarà il caldo perdurante a livello planetario e che promette di consegnarci l'anno più caldo di sempre. Addirittura c'è già chi prova a spingersi oltre, ipotizzando un 2015 ancor più caldo. Insomma, visto che solitamente è più facile rammentarsi le condizioni climatiche estreme, è assolutamente normale consegnare alla nostra memoria dei ricordi votati al caldo.
quel che rimarrà nella memoria collettiva non è di certo il freddo, subentrato negli ultimi giorni, forse neppure il maltempo e le conseguenti frequenti alluvioni. Ciò che rimarrà impresso, crediamo, sarà il caldo perdurante a livello planetario e che promette di consegnarci l'anno più caldo di sempre. Addirittura c'è già chi prova a spingersi oltre, ipotizzando un 2015 ancor più caldo. Insomma, visto che solitamente è più facile rammentarsi le condizioni climatiche estreme, è assolutamente normale consegnare alla nostra memoria dei ricordi votati al caldo.
Freddo o gelo?:
Partiamo da un assunto: il meteofilo incallito è incontentabile. Ma perché ve lo diciamo? Beh, perché stamane abbiamo letto qua e là commenti assurdi. Addirittura c'è ancora chi vuole ridimensionare l'ondata di gelo definendola "normale". Diciamo che sarebbe opportuno varcare i confini del proprio territorio ed osservare le dinamiche a più ampio respiro. Una panoramica completa conferma la bontà e l'entità dell'ondata di gelo, che per alcune regioni italiane sarà davvero notevole. Parliamo di isoterme anche di -10/-12°C a 1500 metri di quota, ma trattandosi d'aria gelida continentale avremo un trasferimento alle basse quote in men che non si dica. Insomma, per farla breve: le precipitazioni - laddove presenti - potrebbero assumere carattere nevoso sin sulle coste.
Partiamo da un assunto: il meteofilo incallito è incontentabile. Ma perché ve lo diciamo? Beh, perché stamane abbiamo letto qua e là commenti assurdi. Addirittura c'è ancora chi vuole ridimensionare l'ondata di gelo definendola "normale". Diciamo che sarebbe opportuno varcare i confini del proprio territorio ed osservare le dinamiche a più ampio respiro. Una panoramica completa conferma la bontà e l'entità dell'ondata di gelo, che per alcune regioni italiane sarà davvero notevole. Parliamo di isoterme anche di -10/-12°C a 1500 metri di quota, ma trattandosi d'aria gelida continentale avremo un trasferimento alle basse quote in men che non si dica. Insomma, per farla breve: le precipitazioni - laddove presenti - potrebbero assumere carattere nevoso sin sulle coste.
Sarà un gelido Capodanno:
gli effetti dell'irruzione gelida si protrarranno sino a venerdì 2 gennaio, il che significa che il primo giorno dell'anno verrà segnato da temperature decisamente inferiori alle medie stagionali. Si percepirà un generale rialzo termico, questo è vero, ma non basterà certo a riportare i termometri su valori normali o comunque gradevoli.
gli effetti dell'irruzione gelida si protrarranno sino a venerdì 2 gennaio, il che significa che il primo giorno dell'anno verrà segnato da temperature decisamente inferiori alle medie stagionali. Si percepirà un generale rialzo termico, questo è vero, ma non basterà certo a riportare i termometri su valori normali o comunque gradevoli.
L'Alta delle Azzorre, croce e delizia:
Nelle giornate successive avremo un rialzo termico ben più consistente, che si ripercuoterà soprattutto in quota. Verrà a trovarci l'Alta delle Azzorre, che porterà con sé aria mite oceanica e che tenderà a stabilirsi sulle nostre regioni per diversi giorni. Sul suo esatto posizionamento c'è ancora qualche incertezza: sicuramente coinvolgerà i settori di ponente, mentre per quanto riguarda i settori adriatici permane qualche dubbio. Quel che è certo è che il Vortice Polare registrerà un'accelerazione e con esso avremo correnti d'alta quota ben tese. Traduciamolo in parole semplici: le depressioni atlantiche costringeranno l'Azzorriano a disporsi sui paralleli.
Nelle giornate successive avremo un rialzo termico ben più consistente, che si ripercuoterà soprattutto in quota. Verrà a trovarci l'Alta delle Azzorre, che porterà con sé aria mite oceanica e che tenderà a stabilirsi sulle nostre regioni per diversi giorni. Sul suo esatto posizionamento c'è ancora qualche incertezza: sicuramente coinvolgerà i settori di ponente, mentre per quanto riguarda i settori adriatici permane qualche dubbio. Quel che è certo è che il Vortice Polare registrerà un'accelerazione e con esso avremo correnti d'alta quota ben tese. Traduciamolo in parole semplici: le depressioni atlantiche costringeranno l'Azzorriano a disporsi sui paralleli.
Quando tornerà l'Inverno?:
per avere un'idea di quel che potrebbe accadere in seguito dobbiamo osservare le dinamiche emisferiche ai vari piani atmosferici e quel che mostrano i più autorevoli modelli ci dicono che il Vortice Polare potrebbe andare in crisi. Una crisi accentuata, dettata dall'intrusione dei flussi di calore in stratosfera, non escludiamo addirittura una rottura della struttura ciclonica che se confermata potrebbe indurre dinamiche invernali eccezionali. Al momento è una delle ipotesi sul piatto ed è bene tenerla in considerazione perché le probabilità che possa concretizzarsi sono discrete.
per avere un'idea di quel che potrebbe accadere in seguito dobbiamo osservare le dinamiche emisferiche ai vari piani atmosferici e quel che mostrano i più autorevoli modelli ci dicono che il Vortice Polare potrebbe andare in crisi. Una crisi accentuata, dettata dall'intrusione dei flussi di calore in stratosfera, non escludiamo addirittura una rottura della struttura ciclonica che se confermata potrebbe indurre dinamiche invernali eccezionali. Al momento è una delle ipotesi sul piatto ed è bene tenerla in considerazione perché le probabilità che possa concretizzarsi sono discrete.
Focus: evoluzione sino al 11 gennaio 2015
Le condizioni del tempo volgeranno al brutto nelle regioni adriatiche, in alcune zone del Sud e delle due Isole Maggiori. Le precipitazioni assumeranno carattere nevoso a bassissima quota, localmente sin sulle coste. Andrà decisamente meglio al Nord e sul versante tirrenico: chi perché presente l'Alta Pressione, chi perché riparato dall'Appennino. Farà comunque freddo, molto freddo, persino gelo.
Le condizioni del tempo volgeranno al brutto nelle regioni adriatiche, in alcune zone del Sud e delle due Isole Maggiori. Le precipitazioni assumeranno carattere nevoso a bassissima quota, localmente sin sulle coste. Andrà decisamente meglio al Nord e sul versante tirrenico: chi perché presente l'Alta Pressione, chi perché riparato dall'Appennino. Farà comunque freddo, molto freddo, persino gelo.
Lo scenario invernale cederà il passo ad un netto rialzo delle temperature fin dai primi giorni di gennaio, quando l'Alta delle Azzorre prenderà possesso del nostro territorio. Alta delle Azzorre che potrebbe permanere in loco sino al termine dello step previsionale.
Evoluzione sino al 16 gennaio 2015
Verso metà mese potrebbero intervenire forti modifiche configurative, che andrebbero a predisporre nuove elevazioni azzorriane e la comparsa di un'Anticiclone Russo-Siberiano in grande spolvero. Lo ripetiamo, si tratta di ipotesi e tali andranno considerate.
Verso metà mese potrebbero intervenire forti modifiche configurative, che andrebbero a predisporre nuove elevazioni azzorriane e la comparsa di un'Anticiclone Russo-Siberiano in grande spolvero. Lo ripetiamo, si tratta di ipotesi e tali andranno considerate.
In conclusione.
L'improvviso risveglio invernale potrebbe regalarci una stagione ricca di sorprese ed estremamente dinamica, ragion per cui è bene non scoraggiarsi nonostante le proiezioni modellistiche attuali indichino una forte presenza anticiclonica nella prima decade di gennaio. Le cosiddette "secche" rappresentano un elemento di assoluta normalità stagionale ed è per questo che non ci si deve stupire.
L'improvviso risveglio invernale potrebbe regalarci una stagione ricca di sorprese ed estremamente dinamica, ragion per cui è bene non scoraggiarsi nonostante le proiezioni modellistiche attuali indichino una forte presenza anticiclonica nella prima decade di gennaio. Le cosiddette "secche" rappresentano un elemento di assoluta normalità stagionale ed è per questo che non ci si deve stupire.
Fonte. meteogiornale