Mentre nell’est Europa l’inverno prova ad avanzare a piccoli passi, con freddo e neve in crescendo sui bassopiani della Russia, Bielorussia e Ucraina, l’Italia e il bacino centrale del mar Mediterraneo continuano ad essere investite da poderose avvezioni calde, come quella eccezionale che ieri ha colpito il sud Italia. E in modo particolare la Sicilia, dove si sono registrate temperature da piena estate nell’ultimo giorno del mese di Novembre. Del resto il rapporto di causa/effetto, fra l’aria fredda d’origine polare marittima, affondata sabato 29 Novembre 2014, nel cuore dell’entroterra desertico algerino, è quella molto più calda, secca e polverosa espulsa dai deserti sabbiosi algerini verso il bacino centrale del mar Mediterraneo, è stato davvero molto potente. Difatti, come avevamo ampiamente previsto da giorni, l’ingresso dell’aria fredda, di origini polari marittime, sui deserti del Maghreb, non ha fatto altro che favorire, diverse centinaia di chilometri più ad est, una conseguente risposta di aria molto calda, secca, carica di polvere desertica, di stampo sub-tropicale continentale, sul Mediterraneo centrale.
In pratica parte di quell’aria piuttosto fredda di origini polari, scivolata sull’entroterra desertico dell’Algeria centrale tramite le coste del Marocco, dopo aver interagito ed essersi mescolata con l’aria molto più calda e secca, preesistente a queste latitudini sopra le vaste distese desertiche del Sahara occidentale, si è ripresentata sul Mediterraneo centrale sotto forma di masse d’aria molto calde, di tipo sub-tropicali continentali. Questo flusso di tipo sub-tropicale continentale, vista l’origine prettamente desertica, ha invaso le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia (geograficamente la più esposta e vulnerabile a tali avvezioni calde), mantenendo inalterata la propria origine. Tanto da presentare uno strato di aria piuttosto calda, secca e molto stabile fino alla media troposfera, che ha fatto schizzare lo “zero termico” oltre i 3800-3900 metri di altezza fra la Sicilia e la Calabria.
L’affondo dell’aria fredda, polare marittima, a latitudini così meridionali, fin sotto i 31° – 30° di latitudine nord, con le isole Canarie che hanno fatto da spartiacque all’incursione fredda sulle coste marocchine, ha agevolato, più ad est, un “pescaggio” di masse d’aria eccessivamente calde e molto secca, da latitudini particolarmente meridionali. Il flusso caldo che ha raggiunto l’Italia meridionale è stato aspirato niente meno che dai deserti dell’Algeria centro-meridionale, dall’area appena a nord del massiccio montuoso dell’Ahaggar, in pieno territorio sahariano. Ciò spiega anche l’enorme quantitativo di polvere desertica, in sospensione sopra i 4000-5000, che ha accompagnato la risalita dell’intensa ondata di calore sulle regioni italiane. Si è così venuta a creare una circolazione depressionaria molto profonda, fino al cuore del Sahara occidentale, che ha esaltato gli scambi di calore, enfatizzando lo sviluppo di una intensa e ben strutturata avvezione di aria calda, caratterizzata da isoterme fino a +20°C a 850 hpa (circa 1400 metri), che è stata in grado di causare una storica ondata di calore sulle coste tirreniche della Sicilia, dove nella tarda mattinata di ieri sono stati misurati valori eccezionali di ben +31°C +33°C. Parliamo di dati veramente paradossali per l’ultimo giorno di Novembre.
Nemmeno nel mese di Luglio in queste località, fra palermitano e messinese tirrenico, sono state misurate temperature così elevate. Proprio a ridosso dell’entroterra siciliano i venti di scirocco e ostro sono stati costretti a valicare i rilievi della Sicilia settentrionali, scivolando e incanalandosi lungo i fondovalle dei colli palermitani, le Madonie, i Nebrodi e i Peloritani, dove le massa d’aria, già in origine molto calde, si sono ulteriormente surriscaldata per opera della“compressione adiabatica”, raggiungendo le coste tirreniche siciliane sotto forma di raffiche di caduta, calde e secchissime, che hanno determinato questi bruschi rialzi termici. La presenza, già in quota, nella libera atmosfera, di isoterme eccezionali per il periodo, con punte di oltre+18°C +19°C a 1400 metri (confermati dai +18.6°C del radiosondaggio di Trapani Birgi), ha ulteriormente contribuito a far impennare i termometri su valori praticamente estivi, specie nei tratti esposti ai venti “favonici” di caduta dai rilievi dell’entroterra. Questo insieme di elementi ha difatti regalato una giornata storica che verrà ricordata negli annali per l’eccezionale caldo registrato sulla costa tirrenica a causa dei venti di scirocco di caduta.
Solo a Palermo, la massima giornaliera ha toccato i +30.8°C, facendo registrare una delle temperature massime mensili, per Novembre, più alte per la storia meteorologica della città siciliana. Sempre a Palermo è stato battuto persino il record di caldo mensile della stazione di Boccadifalco, gestita dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, con una massima giornaliera di ben +30.3°C che brucia i precedenti +30.0°C del 2 Novembre 1968. Ma in molte altre località del palermitano e del messinese tirrenico, la colonnina di mercurio, grazie all’effetto “favonico”, ha persino varcato il muro dei +31°C +32°C, con un picco estremo di ben+33°C registrato dalla stazione di Carini. Il valore più alto in assoluto toccato sull’isola nella giornata di ieri. Ma per capire l’intensità dell’evento occorre ricordare che per un passo la stazione di Carini, l’ultimo giorno di Novembre, si è addirittura avvicinata al record di caldo mensile italiano di Novembre, di +34.0°C. Se temperature del genere si fossero registrate anche nella giornata di domani, 1 Dicembre, anche il record di caldo dicembrino dell’intera Europa, di+30.6°C, veniva letteralmente bruciato, scrivendo nuove pagine di storia per il vecchio continente. Solo dal pomeriggio odierno, l’afflusso di aria un più temperata da SO farà abbassare le temperature, che però si porteranno su valori ancora superiori alle medie del periodo, con massime a ridosso dei +20°C +22°C, e minime notturne di +16°C +17°C.
Fonte: meteoweb