Una consistente ondata di maltempo, dalle caratteristiche primaverili, sta colpendo in queste ore le coste dell’Asia minore, dalla Siria allo stato di Israele, e buona parte del Medio Oriente, dove sono in atto delle piogge, rovesci e temporali anche di moderata e forte intensità. Questa ondata di maltempo è causata dall’isolamento di un vasto“CUT-OFF” (vortice ciclonico chiuso in quota) sul bacino orientale del mar Mediterraneo, che tende a muoversi in direzione delle coste egiziane. Questo esteso “CUT-OFF”, pur entrando nella fase di colma mento, indebolendosi sempre di più, continua ad essere ben alimentato dalla risalita, lungo il suo bordo più orientale, di un ramo secondario del “getto sub-tropicale”, che dall’entroterra desertico egiziano si sgancia verso il nord-ovest dell’Arabia Saudita, la Giordania, l’ovest dell’Iraq e la Siria, presentando dei massimi di velocità, di oltre i 200 km/h, fra la Siria settentrionale e la Turchia meridionale.
Questo ramo secondario del “getto sub-tropicale”, che fuoriesce dall’entroterra desertico egiziano, bordando il “CUT-OFF” in quota, nell’alta troposfera, tende ad imprimergli una notevole vorticità positiva che sostiene l’intera struttura depressionaria che avanzando verso levante perderà buona parte della sua energia, fino a venire totalmente assorbita dal nuovo “CUT-OFF” che dal basso Adriatico scivolerà entro la mattinata di domani sullo Ionio, per allontanarsi sulla Grecia meridionale.Analizzando le immagini trasmesse dai satelliti è possibile osservare come la circolazione depressionaria in questione sia preceduta, lungo il suo lato orientale, da una “Warm Conveyor Belt” di tipo “reaward” (retrograda rispetto al fronte freddo), che viene ben alimentata dal ramo secondario del “getto sub-tropicale”, che dall’entroterra dell’Egitto sale fino alla Siria, l’Iraq occidentale e la Turchia.
Alla base della circolazione depressionaria, facente capo al “CUT-OFF”, notiamo la formazione di una serie di grossi nuclei temporaleschi che dai rilievi dell’Higiaz si spostano verso il cuore dell’entroterra desertico Saudita, sulle regioni del Gebel Shammal e del Nafud, causa la notevole divergenza fra le correnti in alta quota e quelle molto più deboli negli strati più bassi (flusso sud-orientale richiamato dalla depressione in movimento sul mar di Levante). Questi sistemi temporaleschi, durante la fase di sviluppo, hanno assunto uno spiccato asse obliquo, causa il fortissimo “getto” sud-occidentale in alta quota che ha cominciato a stirare (verso nord-est) le sommità ghiacciate dei cumulonembi, cresciuti oltre i 9-10 km di altezza. Ma temporali, localmente anche intensi, in mattinata si sono sviluppati anche nel sud dello stato di Israele, lungo il deserto del Negev, sui rilievi della penisola del Sinai, e sull’entroterra desertico giordano, dove si sono verificati dei brevi rovesci di pioggia, in particolare sul nord del paese, vicino il confine con il deserto Siriaco.
In realtà, proprio in questo periodo dell’anno, sull‘entroterra desertico dell‘Arabia Saudita, come su buona parte degli stati dell‘area medio-orientale, dalla Siria all‘Iran, si possono formare imponenti “Cellule temporalesche“ capaci di evolversi in più complessi sistemi “Multicelllari”, prodotti da forti condizioni di instabilità innescate dal passaggio in quota del ramo principale del “getto sub-tropicale”, che dall’Egitto si muove in direzione dell’Asia meridionale, facendo cosi il giro dell’intero emisfero. Il “getto sub-tropicale”, transitando sopra lo spesso strato di aria molto calda e secca che in questo periodo comincia a formarsi sopra le vaste superfici desertiche della penisola Arabica (come tra Pakistan e India), soggette ad un prevalente regime anticiclonico in quota (anticiclone sub-tropicale), tende a produrre forti turbolenze atmosferiche che innescano la nascita di violenti moti convettivi (correnti ascensionali), con la conseguente formazioni di grosse “Cellule temporalesche” e alle volte vere e proprie “Multicelle“, caratterizzate da attività elettrica a fondoscala (con frequenti tempeste elettriche, come avviene spesso tra Pakistan, India e Bangladesh alla fine della stagione calda, fra Maggio e Giugno, non appena il “getto sub-tropicale“ tracima sopra l‘onda di calore semi-permanente nell‘area indo-pakistana), forti rovesci e turbolenti colpi di vento che accompagnano i fenomeni più intensi.
La caratteristica di questi temporali è quella di essere caratterizzati da forti “Updrafts”, visto il potenziale termico presente nei bassi strati (aria molto calda d’origine sub-tropicale continentale) che fanno esplodere verso l’alto il cumulonembo, facendogli raggiungere delle altezze considerevoli, ben oltre i 10-12 km di spessore. A queste quote le incudini dei cumulonembi tendono ad essere spazzate dai violentissimi venti della “corrente a getto” (di solito provengono da Ovest o SO) e si portando a notevole distanza dalla base dei Cumulonembi, divergendo verso est, assumendo il tipico asse obliquo, ben identificabile dalle moviole satellitari, causando anche una importante perdita di aria (dalla sommità) sospinta dal“getto“ stesso. In questi casi, per la perdita di molta aria pilotata dai bassi strati dai moti ascensionali, la “Cellula temporalesca” è costretta a richiamare altra aria calda dall’ambiente circostante, intensificando notevolmente il temporale che può divenire veramente forte, apportando precipitazioni molto forti accompagnate da impetuose raffiche di vento prodotte dai“Downburst” (forti correnti discendenti che raggiungono il suolo e tendono a divergere orizzontalmente in più direzioni).
Fonte: meteoweb