Alta pressione che tenta di resistere: 13-16 gennaio. Fase attuale
La nuova fase di sopramedia termico ci accompagnerà per altri 3 giorni, sino alla seconda metà di gennaio. Il tempo rimarrà per lo più soleggiato, con i primi disturbi nord-atlantici che arriveranno da nord-ovest e colpiranno dapprima le regioni nord-occidentali. Avremo notti fredde e giornate miti, con moderato rischio nebbie in Pianura Padana.
La nuova fase di sopramedia termico ci accompagnerà per altri 3 giorni, sino alla seconda metà di gennaio. Il tempo rimarrà per lo più soleggiato, con i primi disturbi nord-atlantici che arriveranno da nord-ovest e colpiranno dapprima le regioni nord-occidentali. Avremo notti fredde e giornate miti, con moderato rischio nebbie in Pianura Padana.
Prime irruzioni nord-atlantiche: 16-20 gennaio. Probabilità medio-alta
Già da venerdì le perturbazioni provenienti dal Nord-Atlantico faranno irruzione nel Mediterraneo centrale, provocando le prime copiose nevicate sulle nostre Alpi. Non stiamo parlando di una fase fredda, piuttosto di una fase nella media termica. Le depressioni legate all'onda ascendente della saccatura nord-atlantica interesseranno il nostro paese per diversi giorni, a fasi alterne. La parte più colpita dai venti umidi di scirocco sarà l'area alpina, dove nevicherà copiosamente sopra gli 800/1000 metri. La neve arriverà anche in Appennino, ma a quote più alte.
Già da venerdì le perturbazioni provenienti dal Nord-Atlantico faranno irruzione nel Mediterraneo centrale, provocando le prime copiose nevicate sulle nostre Alpi. Non stiamo parlando di una fase fredda, piuttosto di una fase nella media termica. Le depressioni legate all'onda ascendente della saccatura nord-atlantica interesseranno il nostro paese per diversi giorni, a fasi alterne. La parte più colpita dai venti umidi di scirocco sarà l'area alpina, dove nevicherà copiosamente sopra gli 800/1000 metri. La neve arriverà anche in Appennino, ma a quote più alte.
Fase più fredda di matrice artica: 20-23 gennaio. Probabilità medio-bassa
Attualmente non tutti i modelli vendono in modo coerente questa accelerazione fredda. Tutto dipenderà, infatti, dalla tenuta del blocco azzorriano nel Nord-Atlantico, in grado di risucchiare aria di origine artica verso l'Europa centro-meridionale. Nel caso le cose andassero come rappresentato nella Multimodel a 500 hPa del 21 gennaio, inizierebbe anche per l'Italia una fase invernale più cruda e potenzialmente nevosa.
Attualmente non tutti i modelli vendono in modo coerente questa accelerazione fredda. Tutto dipenderà, infatti, dalla tenuta del blocco azzorriano nel Nord-Atlantico, in grado di risucchiare aria di origine artica verso l'Europa centro-meridionale. Nel caso le cose andassero come rappresentato nella Multimodel a 500 hPa del 21 gennaio, inizierebbe anche per l'Italia una fase invernale più cruda e potenzialmente nevosa.
Disaccordo tra i modelli: tiene o non tiene il blocco azzorriano?
Per fare alcuni esempi, le ECMWF sono favorevoli ad una intensa ondata di freddo dopo il 20 gennaio, mente le GFS ufficiali vedono il freddo sfilare a nord delle Alpi. Di contro il run parallelo GFS, quello sulla carta più performante, concorda con una fase fredda simile alle ECMWF. Il modello canadese, GEM, vede una via di mezzo, con una tenuta del blocco azzorriano poco convinta. Nei prossimi aggiornamenti cercheremo di dirimere tale nodo previsionale.
Per fare alcuni esempi, le ECMWF sono favorevoli ad una intensa ondata di freddo dopo il 20 gennaio, mente le GFS ufficiali vedono il freddo sfilare a nord delle Alpi. Di contro il run parallelo GFS, quello sulla carta più performante, concorda con una fase fredda simile alle ECMWF. Il modello canadese, GEM, vede una via di mezzo, con una tenuta del blocco azzorriano poco convinta. Nei prossimi aggiornamenti cercheremo di dirimere tale nodo previsionale.
Fonte: meteogiornale