Il modello americano questa mattina sforna un run "mozzafiato" per la seconda parte della settimana prossima; "mozzafiato" soprattutto per la perturbabilità degli elementi...
...non è un'ipotesi estrema del modello americano a 200 ore dalla scadenza previsionale; non si tratta nemmeno di una carta scovata nel lontano "Fantameteo". Quella che vedete è la previsione contemplata dal modello americano per la giornata di giovedì 22 gennaio.
A soli 4 giorni dalla scadenza previsionale fa davvero sensazione vedere una simile "trovata" dell'elaborato medesimo. Una depressione strettissima, accompagnata da geopotenziali molto bassi, che dal Mar Ligure si muoverà verso sud-est interessando tutta l'Italia.
La neve? Sulle regioni settentrionali cadrebbe a quote molto basse (300-400 metri, da valutare la possibilità di neve in pianura specie al nord-ovest), mentre il resto d'Italia verrebbe interessato da condizioni di forte maltempo, con venti sostenuti, mareggiate, temporali e anche grandinate.
Il trascinamento del minimo barico verso sud-est determinerebbe un calo della quota neve anche al centro nella giornata di venerdì, fino a quote collinari e il freddo (comunque relativo) raggiungerebbe il meridione nel corso del prossimo week-end.
Cosa è successo questa mattina al modello americano? Beh, anche se si tratta del run ufficiale e con scadenza relativamente vicina, riteniamo che questa tesi sia poco credibile.Nessun modello al momento la supporta; anche lo stesso modello europeo (che spesso utilizziamo per le nostre comparate modellistiche) opta per una configurazione instabile, ma decisamente più morbida rispetto al collega di oltre Oceano.
Vedremo se il modello americano persisterà su questa linea anche con le prossime uscite; solo in questo caso la tesi dell'elaborato assumerebbe un grado maggiore di credibilità. Per ora stimiamo questa possibilità attorno al 35-40%, quindi piuttosto bassa.
Fonte: meteolive