Il clima italiano ed europeo assomiglia sempre di più a quello estremo del nord America o di altre aree del Pianeta da sempre caratterizzate da sbalzi termici molto più netti rispetto alla mitezza delle aree temperate come appunto veniva considerata l’Italia, situata nel cuore del Mediterraneo. Che qualcosa stia cambiando, come affermano tutti gli esperti climatologi in base ai dati meteorologici di anno in anno sempre più estremi, è palese: ce ne accorgiamo quotidianamente sulla nostra pelle.
Gli ultimi mesi sono stati un’escalation di fenomeni climatici bizzarri, da quelli più estremi (tornado, cicloni, uragani d’intensità mai registratasi prima sull’Italia) fino alle anomalie termiche dello scorso inverno senza freddo e neve e della scorsa estate senza sole e caldo ma con tanto freddo e maltempo. Poi l’autunno drammatico per le alluvioni, le frane e le inondazioni che solo in Italia hanno provocato oltre 25 vittime; i record pluviometrici stravolti in tutte le Regioni del nord, e infine proprio negli ultimi due giorni di dicembre l’eccezionale ondata di gelo che ha portato la neve lì dove non era mai arrivata prima nella storia, fin sulle spiagge più calde del sud e della Sicilia, anche con accumuli abbondanti proprio mentre si concludeva l’anno più caldo degli ultimi 125 nella storia della Terra.
Un quadro estremo, che continuerà anche nel 2015 a partire dai prossimi giorni. L’Italia sta per vivere un’anomalia termica positiva (caldo record) che rischia di diventare senza precedenti nella storia, in quanto potrebbe superare i record (recentissimi) registrati il 19 gennaio 2007, appena otto anni fa. Un poderoso anticiclone delle Azzorre, infatti, si spingerà dall’oceano Atlantico fin sul nostro Paese, con valori tipicamente estivi: pressione di oltre 1040hPa, zero termico che sfiorerà addirittura i 4.000 metri di altitudine e temperature che al suolo arriveranno a sfiorare i +30°C al nord/ovest a causa dell’effetto favonio che spingerà la colonnina di mercurio verso l’alto lì dove in questo periodo dell’anno dovrebbe esserci tanta neve con temperature sotto lo zero anche in pieno giorno. Farà caldo in tutto il Paese, caldo sensibile soprattutto in montagna e alle alte quote dove la neve si scioglierà molto rapidamente mentre ai bassi strati il clima mite verrà mascherato da nubi, foschie e umidità provocate dai contrasti termici tra le masse d’aria miti che scorreranno sulla superficie già raffreddata dalle prime fredde settimane d’inverno, che al centro/sud sono state gelide in modo eccezionale. Dopotutto le massime, sabato, saranno quasi ovunque superiori i comunque vicinissime ai +20°C, come se fossimo in primavera.
Subito dopo, tra domenica sera e lunedì 12, una veloce ma intensa irruzione fredda interesserà il nostro Paese facendo crollare le temperature di oltre 10°C, in alcuni casi persino di 15°C, e provocando forti venti, mareggiate, piogge e temporali su tutte le Regioni Adriatiche dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, e in tutto il Sud, dove lunedì la neve cadrà fino a bassa quota. Attenzione ai fenomeni temporaleschi estremi: proprio a causa dei contrasti termici, potranno verificarsi violenti nubifragi, grandinate e colpi di vento molto intensi da cui potrebbero scaturire trombe d’aria e trombe marine. Sarà un’irruzione fredda intensa non tanto per le temperature, che saranno basse ma non bassissime, quanto per i fenomeni di maltempo estremo; però durerà pochissimo: solo poche ore. Già da martedì 13 tornerà il bel tempo in tutto il Paese con l’anticiclone delle Azzorre ancora protagonista, clima mite e temperature in aumento con valori termici in tutt’Italia superiori alle medie del periodo anche la prossima settimana.
Fonte: meteoweb