Le previsioni meteo per i prossimi giorni: l’inverno cambia marcia, aria fredda polare marittima dall’Artico verso l’Italia e abbondanti nevicate fino a quote medio/basse dalle Alpi ai rilievi siciliani
Dopo il lungo periodo di caldo anomalo che ha caratterizzato il mese di gennaio, l’inverno si appresta a cambiare marcia: ancora maltempo diffuso sull’Italia nei prossimi giorni, tra martedì 20 emercoledì 21 con forti piogge e temporali localmente intensi soprattutto nelle Regioni del Sud, ma ancora con temperature autunnali e nevicate soltanto sulle vette più alte dell’Appennino, oltre i 2.000 metri di altitudine. La situazione cambierà giovedì 22 gennaio, quando masse d’aria polare marittime di origine Artica provenienti dalla Groenlandia si fionderanno sul Mediterraneo centrale tramite la Valle del Rodano e daranno vita a un lungo periodo di freddo e forte maltempo in tutt’Italia.
Nel nostro Paese gli effetti del freddo peggioramento inizieranno ad avvertirsi a partire dalla giornata di venerdì 23, dopo un primo momentaneo richiamo mite pre-frontale al centro/sud con altri forti temporali proprio tra giovedì e venerdì. Ma nella giornata di venerdìle temperature diminuiranno in tutt’Italia con forte maltempo e abbondanti nevicate fino a quote ancora medio/alte, intorno ai1.000/1.200 metri sull’Appennino e intorno ai500-600 metri sull’arco Alpino.
Nel weekend, tra sabato 24 e soprattuttodomenica 25, giornata a cui si riferiscono le mappe accanto, un nuovo impulso ancora più freddo proveniente sempre dall’Artico farà ulteriormente diminuire le temperature portandole al di sotto rispetto alle medie del periodo, e alimentando il forte maltempo soprattutto al centro/sud, con venti impetuosi intorno ad un profondo ciclone posizionato nel basso Tirreno. La neve, secondo gli ultimi aggiornamenti, potrà cadere abbondante fino a quote basse al centro/nord, oltre i 300-400 metri, e fino a quote medio/basse al centro/sud, sull’Appennino, localmente addirittura dai500-600 metri in su’ e comunque ovunque, anche all’estremo sud, oltre i 700-800 metri. Soltanto le zone joniche, e quindi Puglia, Basilicata e Calabria, potrebbero subire gli effetti di un ulteriore richiamo più mite in base al posizionamento del vortice ciclonico, con neve abbondante ma soltanto oltre i 1.000/1.200 metri di quota. Dopotutto è ancora presto per poter emettere sentenze previsionali così dettagliate per un episodio a cui mancano ancora 5 giorni abbondanti; sarà opportuno analizzare meglio i prossimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo e soltanto successivamente sbilanciarsi in modo più preciso. Sicuramente, però, la tendenza è tracciata e indica chiaramente una svolta invernale che riporterà sull’Italia le condizioni tipiche di questo periodo dell’anno.
Fonte: meteoweb