Ormai tutti i principali modelli fisico-matematici sono concordi nel delineare uno scenario barico europeo per la prima settimana di febbraio freddo e nevoso. La dinamica è stata già più volte tracciata ed è una classica azione di intrusione calda subtropicale verso il Polo in grado di portare ad un quasi split (distruzione) del vortice polare. Uno dei suoi lobi verrà espulso verso l'Europa e andrà a collocarsi tra la Scandinavia e la Germania, come possiamo vedere nella Multimodel a 500 hPa del 2 febbraio.
Sebbene tale profondo vortice non sia accompagnato da temperature a 850 hPa particolarmente basse, i suoi bassissimi valori di pressione al suolo e in quota assicureranno nevicate sino in pianura su diverse regioni europee. Resta da vedere se anche l'Italia rientrerà in tale dinamica invernale.
In una prima fase, dal 30 gennaio al 2 febbraio, le temperature non saranno abbastanza basse da permettere neve sino in pianura. Ma la neve potrà scendere tranquillamente sino alle colline del Centro-Nord. Successivamente le temperature scenderanno ancora, e allora si potrebbero aprire scenari nevosi anche al piano al Nord e forse nelle valli del Centro.
Elementi discriminanti:
1. Formazione di minimi al suolo profondi, in grado di produrre precipitazioni moderate o forti.
2. Ingresso più deciso di aria fredda a 850 hPa.
Seguiamo con interesse tale evoluzione meteo.
1. Formazione di minimi al suolo profondi, in grado di produrre precipitazioni moderate o forti.
2. Ingresso più deciso di aria fredda a 850 hPa.
Seguiamo con interesse tale evoluzione meteo.
Fonte: meteogiornale