La seconda metà di gennaio sembrerebbe proprio intenzionata a proporre uno scenario diverso rispetto a quello visto sinora. Il "non inverno" che ha caratterizzato questa prima metà di gennaio, sarebbe sostituito da una graduale migrazione dell'alta pressione dal settore franco-iberico verso l'oceano Atlantico. Da questa importantissima manovra potrebbe prender vita l'inverno europeo.
Gli accadimenti a livello emisferico, dagli Stati Uniti, sino a casa nostra.
Al di là del nostro orticello di casa, il cambiamento riguarderebbe una scala molto più ampia, estesa all'intera circolazione prevista sull'emisfero settentrionale. Dopo molte settimane, le coste occidentali americane diverranno sede di bassa pressione, andrà interrompendosi il forcing perturbato legato al trabordamento delle masse d'aria gelida canadesi sull'oceano Atlantico settentrionale. "Bolle" d'aria più calda riusciranno quindi a spingersi verso le elevate latitudini dell'oceano Atlantico, avviando un'azione di blocking nei confronti della ventilazione zonale. Un progressivo raffreddamento delle temperature interverrebbe sull'Europa, laddove andrebbe scavandosi una vasta e complessa figura di bassa pressione dai comportamenti e dagli effetti ancora molto incerti.
Se da un lato infatti, tutti i modelli sono più o meno concordi nel prevedere un mutamento della sinottica su larga scala, comprendente i vari step sopra descritti, a livello europeo sussiste ancora molta difficoltà nell'interpretare correttamente gli effetti locali che tale circolazione avrebbe sullo stato del tempo.
Fonte: meteolive