sabato 3 gennaio 2015

Una nuova svolta verso l'inverno dopo metà mese?

Non sono notizie molto belle quelle portate dalla prima mensilità dell'annata 2015; l'inverno si trova infatti ad affrontare ancora una situazione di difficoltà, determinata dall'eccessiva invadenza delle correntiumide e temperate di origine oceanica. Negli ultimi due anni l'attività depressionaria sin troppo frequente che ha caratterizzato i settori nord-europei e soprattutto nord-atlantici, in parte legata alla semipermanente d'Islandaed in parte legata all'eccessiva invadenza del lobo canadese del Vortice Polare, ha messo i bastoni tra le ruote all'inverno in Europa. L'eccessivo tiraggio delle correnti oceaniche, ha infatti impedito alle masse d'aria fredda di origine artica o continentale, di riuscire ad espandersi sino ai settori centrali ed occidentali del continente, agevolando il mantenimento di stagionalità molto temperate, con la neve relegata solo alle quote di montagna. 

Questa situazione sembra presentarsi anche in questa prima metà di gennaio 2015
, l'eccessiva invadenza delle masse d'aria artiche legate al Vortice Polare, determinerà una vera e propria "esplosione di vorticità" dai settori canadesi groenlandesi sin verso la penisola Scandinava. Queste aree dell'emisfero sperimenteranno i prossimi giornicondizioni atmosferiche tempestose molto instabili

Sui settori europei centrali e meridionali verranno sperimentate condizioni tendenzialmente anticicloniche, con atmosfere tranquille e ventilazione molto più calma. La ragione di questi anticicloni troverà risposta proprio nella furente attività ciclonica nord-atlantica che caratterizzerà il periodo in questione, depressioni così profonde tendono infatti ad attirare verso di sè, le masse d'aria molto più tiepide di origine subtropicale, queste masse d'aria così tiepida vanno poi ad alimentare ed intensificare gli anticicloni. Cicloni extratropicali come quelli previsti dal modello americano la prossima settimana, possono essere considerati come delle vere e proprie "calamite di calore"

La situazione sopra descritta viene comunemente associata a condizioni di "North Atlantic Oscillation positiva" (NAO positiva), trattasi di una condizione sinottica su vasta scala che comprende giusto appuntola presenza di profonde depressioni sull'oceano Atlantico settentrionale, contrapposte adaltrettanto intensi anticicloni alle medie latitudini dell'oceano. Questa condizione va a costituire uno dei pattern meno favorevoli all'imposizione di stagioni invernali europee improntate al freddo. 

Dalla seconda metà di gennaio alcuni indici teleconnettivi, in particolare l'andamento dellaMadden Julian Oscillation (MJO) suggerirebbero una migrazione della bolla di calore anticiclonica dall'Europa all'aperto oceano Atlantico. Il nostro continente potrebbe quindi essere interessato da una circolazione d'aria più fredda di origine artica, con conseguenteripresa delle dinamiche invernali dopo un lungo stop. 

Alcune corse del modello americano rivolte a lunghissimo termine, propongono esattamente questo tipo di scenario, staremo a vedere se con i prossimi aggiornamenti avremo delle conferme o delle smentite a tal riguardo. 

Fonte: meteolive